Esserlo non solo nel lavoro quotidiano, ma anche per il gusto di stare insieme e condividere un’esperienza da ricordare, al di fuori della dimensione infrasettimanale.
Questa volta l’abbiamo fatto a Parma, la piccola Parigi, immergendoci nell’arte e nella gastronomia che ne fanno una meta deliziosa e, non a caso, la capitale europea della cultura 2020.
Sconfinando piacevolmente nelle vicine colline del Reggiano.
Ci siamo emozionati con le appassionanti vicende dei Farnese e di Maria Luigia, di fronte ai dipinti ed agli affreschi del Parmigianino e del Correggio, tra Cattedrale, Battistero e Pilotta, luoghi dove la bellezza può tramutarsi in commozione.
Ci siamo inebriati al profumo genuino e inarrivabile del Parmigiano Reggiano, al caseificio Scalabrini, dove la natura si fa pregiato sapore.
Abbiamo rivissuto il sogno romantico e medioevale di Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini al castello di Torrechiara, così imponente ma altrettanto intimo.
Abbiamo gustato le vette olfattive dell’Aceto Balsamico tradizionale, all’Acetaia Picci, un gioiello da scovare e da cui lasciarsi ispirare.
Abbiamo brindato e ci siamo abbandonati alle lusinghe della generosa ristorazione emiliana.
Ma, sopratutto, abbiamo assaporato il gusto dello stare insieme, dell’Essere Nicma.