La crisi Italiana si sa ha intaccato tutti i settori anche quello del web. Questo non vuol dire che non si stia lottando. Apprendiamo dai dati Assintel, che ad esempio il settore dell’ecommerce in Italia, sta lavorando con sforzo e determinazione per occupare un posto di rispetto nel settore commerciale. Uno studio, infatti, si è preoccupato di analizzare l’approccio che le aziende italiane hanno rispetto al commercio elettronico e come esse si trovano ad affrontare l’innata diffidenza del “comprare a distanza” del consumatore classico, proprio per evitare di restare indietro rispetto agli altri paesi.
Analisi del mercato elettronico italiano
In un Paese come il nostro, in cui i consumi complessivi si sono contratti mediamente di quasi 2 punti percentuale ogni anno negli ultimi 3, il volume delle vendite online raggiunge oggi il 5,4% dell’intero volume della distribuzione al dettaglio, rappresentata dagli oltre 750 mila negozi. L’ecommerce nel 2014 valeva 14.061 milioni di Euro, con una crescita annua del 17,8%. Gli esperti del settore stimano che il tasso aggregato di crescita 2014-2016 raggiunga il +16,9%. Nella figura è proposta la crescita dell’ Ecommerce in Italia ed in altre geografie significative.
Attualmente siamo ancora ai blocchi di partenza per volume complessivo, ma il nostro mercato mostra il più elevato tasso di crescita in Europa. Stando così le cose, nel 2016 l’ Ecommerce in Italia raggiungerà quota 19.100 milioni di Euro, il che, oltra a farci superare il mercato spagnolo, ci avvicinerà a quello francese e tedesco, attualmente mercati più grandi, ma che crescono a ritmi molto più mitigati del nostro. Agli effetti dell’Ecommerce, l’Italia si comporta come un Paese emergente, in cui già in questo triennio sono presenti forte dinamiche di crescita di quello che è il principale comparto dell’economia digitale, che contribuirà in modo significativo anche alla sperata ripresa dei consumi. Emergenti o meno, senz’altro il nostro mercato diviene sempre più attrattivo anche per operatori sia internazionali, sia nazionali. Allo stato attuale, le nostre “esportazioni online” di prodotti, servizi e contenuti superano i 2 miliardi di Euro e crescono a ritmi superiori al +22%.
I trend dell’ecommerce in Italia
L’evoluzione della vendita al dettaglio
Si nota che chi opera nella vendita al dettaglio, individui che solitamente hanno un negozietto in centro o in periferia dunque dediti al commercio tradizionale, si stiano sempre più spostando nell’online per vendere i propri prodotti producendo un duplice vantaggio: maggiore visibilità dei prodotti e gestione migliore del magazzino fisico grazie alla vendita di prodotti invenduti. Nelle azioni di vendita al dettaglio, altro trend in crescita, è l’utilizzo di strumenti di marketing che invoglino l’utente ad acquistare online. Molto spesso negli store fisici non esiste un prodotto in tutte le collaborazioni o taglie, diventa quindi essenziale dirottare l’utente verso l’online, con acquisti anche in store, per aumentare le vendite.
La presenza mobile è determinante
Altro trend fondamentale è che il numero di utenti che si collega da mobile è in rapida crescita e che il commercio elettronico deve per forza di cosa essere al passo con l’evoluzione dell’utente. Dunque diventa importante disporre sempre più di piattaforme di vendita che siano orientate al massimo al mobile.
Consumatori più soddisfatti
Il principale motivo che induce sempre più i consumatori a fare shopping online è il risparmio in termini di tempo e di soldi. Infatti, secondo dati forniti da MasterCard, il 69% degli eShopper afferma di trovare offerte più convenienti online, mentre il 66% preferisce lo shopping online per risparmiare tempo e per il 55% lo shopping online è più “comodo” di quello tradizionale, anche perché lo si può fare ovunque e in qualunque ora del giorno. Di fatto la possibilità offerta dall’online di confrontare prodotti e prezzi in ambito più ampio rende plausibile l’ipotesi che i prezzi siano più convenienti. La stessa possibilità di confronto convince il 59% dei compratori che online trovano prodotti che non si trovano altrove.
La fidelizzazione degli eShopper
Molto interessante è anche il dato di potenziale fidelizzazione: il 60% dei compratori torna a comprare online presso i siti con cui ha effettuato acquisti precedentemente. A questo punto il passaparola assume un’importanza fondamentale: la condivisione dell’esperienza tra amici, parenti e colleghi è un messaggio più forte e positivo di quelli che possono arrivare da altri link Internet, dai media tradizionali, dalla radio, dalla TV, dai giornali e dalle riviste.