Giovedì 9 Febbraio si è tenuto l’atteso Day4Trade, la giornata dedicata agli specialisti dell’Information Technology in Italia. Come già abbiamo avuto modo di accennare sul nostro blog, Day4Trade è da anni uno degli eventi più importanti del settore. Quest’anno abbiamo avuto l’onore di presenziare in veste di giurati di qualità in un anno, il 2017, destinato ad essere decisivo per l’intero canale.
La giornata ha visto l’intervento di parecchie aziende di informatica, di startup innovative, di clienti e di studiosi del settore, ad esempio l’Osservatorio per il Digitale del Politecnico di Milano. Impossibile raccontare tutta la ricchezza di contenuti, di informazioni e soprattutto di esperienze che si sono avvicendate nel palco, ma cercheremo di fare un riassunto esaustivo.
La giornata è partita da una considerazione. Sebbene il nostro settore sia in crescita, in quanto asset tecnologico centrale nel processo d’innovazione dell’intera economia, per comprendere se si sta andando nella direzione giusta o meno non basta affidarsi ai numeri, ma alla soddisfazione. Così come molti stati stanno trovando metodi alternativi al PIL per misurare il benessere, così le aziende del nostro canale dovranno allinearsi sempre di più alla soddisfazione dei propri clienti.
Ed è dai clienti che ha avuto inizio l’evento vero e proprio, con 50 CIO che hanno dato i loro voti al nostro settore. Nel complesso l’ICT si prende un bel 8 in pagella, con dei margini di miglioramento incentrati sulla flessibilità dei contratti e un miglioramento della qualità dei servizi. Insomma, in un periodo d’Intelligenze Artificiali incombenti, il fattore umano resta vitale anche per l’informatica. Per questo i clienti, nel complesso, chiedono che gli specialist le accompagnino in questo nuovo percorso d’innovazione digitale che attrae e al contempo spaventa.
Un elemento molto importante emerso nell’analisi dell’Osservatorio del Digitale è come la qualità del servizio sarà sempre più il fattore da prendere in considerazione nel successo o meno di un’attività ICT. In uno scenario in cui i budget riservati alla spesa IT resteranno stabili dal punto di vista quantitativo, ma si moduleranno per concentrarsi su investimenti ad alto valore aggiunto, saper innovare non costituirà più un semplice plus per le aziende d’informatica, bensì un elemento indispensabile per rimanere sul mercato.
Ma come vedono a loro volta le aziende IT i propri clienti? Nel complesso la sensazione, condivisa sia dal pubblico sia dalla giuria di qualità, è quella di un mercato che ha ancora bisogno di conoscere e di essere acculturato sulla materia. Un compito naturalmente che non può che spettare proprio alle aziende del settore in quanto, come notato da Loris Frezzato, direttore di Digital4 e organizzatore dell’evento, “le aziende non vogliono semplici prodotti ma esperienze”.
Il Cloud è stato il primo grande tema specifico della giornata. Tra le numerose aziende specializzate in questa tecnologia che hanno parlato sul palco emerge, nel complesso, un mercato che andrà sempre più in direzione di una soluzione ibrida. Con il Public Cloud a trainare la crescita dell’ICT in Italia, i margini di business sono ancora molto ampi per le aziende che sapranno dare ai propri clienti ciò di cui hanno bisogno. Il lavoro del canale diretto rispetto a quello degli sviluppatori sarà cruciale nello spingere le aziende all’utilizzo della tecnologia; si potranno avere risultati soddisfacenti solo se i rivenditori avranno a disposizione le skill necessarie per seguire il cliente, prima, durante e dopo la fornitura di servizi in Cloud. L’istant poll dedicato all’argomento, che vedeva le imprese del settore ICT e la giuria di qualità chiamate a valutare gli scenari di mercati offerti dal Cloud, hanno visto un generale ottimismo per il futuro, con un aumento della domanda da parte del mercato il quale porterà a nuove opportunità di business.
Il secondo argomento, i Big Data, parrte da un dato che fino a pochi anni fa poteva sembrare sconcertante. Oggi al mondo girano più dispositivi mobile che esseri umani (e viviamo in un’epoca di esplosione demografica). Ogni dispositivo, non solo smartphone, ma un numero sempre più ampio di oggetti d’uso comune che sono o andranno online grazie all’Internet of Things, costituirà una vera e propria banca dati di informazioni. Il risultato è che proseguendo nei prossimi anni assisteremo a un’esplosione del numero di dati presenti online e negli archivi. Da qui sorge un dubbio: poiché un’azienda non può permettersi di trascurare un solo dato in quanto rappresenta un potenziale vantaggio competitivo, come può al tempo stesso riuscire a gestire una mole crescente d’informazioni senza esserne travolta? A questa domanda dovrà dare una risposta il canale, offrendo soluzioni sempre più raffinate e smart nella gestione dei dati in un mercato, quello della gestione del dato, che oggi vale 15 miliardi di dollari l’anno, una cifra destinata a crescere. L’esplosione dei dati non va dunque fermata, bensì gestita e se l’istant poll vede il pubblico di operatori del settore convinto che questo tema sarà sempre più importante per i clienti, la giuria di qualità si sofferma di più sui potenziali rischi di una cattiva gestione del dato, pur confermando il grande potenziale di mercato di questa tecnologia.
Il terzo argomento trattato, il rapporto tra Marketing e Social Media e il loro potenziale per la generazione di lead in un settore B2B, parte ripercorrendo alcune nozioni fondamentali di Social Media Marketing. Oggi il processo d’acquisto è del tutto diverso rispetto a solo qualche anno fa e per poter attrarre potenziali clienti non serve più raccontare quanto si è bravi, quanto è perfetto il proprio prodotto o quanto è cresciuto il fatturato, bensì parlare di esperienze reali, che mostrino il volto (e i volti) umano dietro l’organigramma aziendale. Un’operazione di sincerità e storytelling che non tutte le imprese sembrano ancora disposte ad intraprendere ma che diventerà sempre più necessario per crescere nel mercato. Così come esser presenti sui social media non basta più: occorre avere una reputazione adeguata e che possa sorreggere le propria ambizioni di crescita. D’altra parte essere presenti sui social non serve solo ad aumentare il business, ma è uno strumento strategico molto prezioso nel reperire informazioni sui competitor.
Il tema successivo, la cyber-security, non può che partire dalla constatazione di come questo tema finalmente sia entrato nel dibattito dell’opinione pubblica. Oggi le aziende cominciano a percepire il numero e la portata delle minacce che incombono sulla loro attività, ma il canale deve ancora lavorare molto per far comprendere l’importanza di un’adeguata strategia di difesa. Oggi la gran parte degli hacker agisce per un tornaconto economico, spesso ingaggiati da qualche competitor scorretto, coon vere e proprie organizzazioni del cyber crimine in grado, come Avalanche, di colpire migliaia di aziende ogni giorno. La soluzione non è certo rifuggire da Internet e dalla tecnologia in generale, in quanto gli ultimi studi di settore hanno rilevato che proprio le piccole-medie imprese poco digitalizzate costituiscono la categoria più a rischio di attacchi. Il lavoro degli operatori ICT, oltre che di vera e propria comunicazione volto a far sì che i dipendenti del cliente adottino quelle elementari ma importantissime misure di prevenzione contro potenziali attacchi (a partire dal banalissimo non aprire gli allegati di mail sospette), non può che essere quello di creare un’efficace strategia di monitoraggio e prevenzione per la sicurezza. Oggi nascono 5 nuovi malware ogni secondo e non è più possibile rincorrere le minacce quando queste sono già operative. Occorre, piuttosto, anticiparle e prevederle attrezzando a dovere i sistemi del cliente prima che le minacce si presentino sotto la porta. Secondo l’istant pool di categoria, dedicato alla minaccia dei cryptolocker, il problema principale a questo tipo di minaccia è la scarsa conoscenza degli utenti sulla sua presenza, sui rischi che comporta e sulle modalità per prevenirlo.
L’ultimo argomento, dedicato alle Smart Cities e all’Internet Of Things, getta uno sguardo verso il futuro e ha visto protagoniste parecchie startup il cui apporto creativo è destinato a cambiare, e di parecchio, il nostro modo di vivere la tecnologia. L’obiettivo, nel complesso, è rendere sempre più oggetti sempre più intelligenti, arrivando a un vero e proprio ecosistema smart, interconnesso e online che migliorerà la vita di tutti i giorni.
La giornata si è conclusa mostrando uno scenario ricco di sfide e di opportunità. Trovarsi al centro della quarta rivoluzione industriale non significa affatto che basta occuparsi d’informatica e di tecnologia per cogliere il business a piene mani. Al contrario, proprio in virtù del ruolo vitale giocato dal nostro settore per l’intera attività economica, i clienti si aspettano sempre meglio, e per emergere, o anche solo restare nel mercato, occorre portare qualcosa di unico nel proprio genere; come del resto hanno cercato di fare tutte le imprese che si sono avvicendate sul palco e che hanno raccontato di sé e dei propri progetti.
Ad esser premiata dalla giuria di qualità per il miglior speech della giornata è stata Panda Security, che ha mostrato un’innovativa soluzione di sicurezza incentrata non sul riconoscere e neutralizzare i ramsomware, ma a bloccare i processi d’elaborazione dei dati “infetti” che i file attivano una volta colpiti, disinnecando quindi la minaccia alla radice.
Per concludere, un riconoscimento a sorpresa. Day4Trade 2017 è stato uno dei top trend su Twitter per tutto il giorno, superando l’hashtag di Sanremo. Merito del contributo di centinaia di persone, partecipanti e spettatori che hanno scritto, commentato e condiviso ogni spunto dell’evento. Un risultato molto positivo per un’evento di settore, e l’organizzazione ha voluto riconoscere il lavoro di chi si è più distinto nell’ottenimento di questo grande risultato.
E ad esser premiati, alla fine, siamo stati proprio noi, con la live coverage su Twitter che ci ha portato ad essere Top Social Contributor del Day4Trade di quest’anno. Un colpo di scena finale che ci ha soddisfatto, e che naturalmente ci sprona ad essere ancora di più per l’edizione del 2018.