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Analytics, BI, Data Management, i 5 trends del 2015

Secondo una survey dell’InformationWeek 2015 sugli Analytics, BI, Data Management, pubblicato alla fine del mese scorso sulla base delle risposte di 384 professionisti della Business Technology sono 5 i trends a cui fare attenzione nel 2015:

1. La standardizzazione degli Analytics e BI è in calo

Dieci anni fa, il mercato della BI era consolidato e le aziende cercavano di standardizzare su un minor numero di prodotti di BI, che potevano essere introdotti in tutta l’organizzazione. I tempi stanno cambiando. Le innovazioni Cloud e Mobile favoriscono la sperimentazione di una nuova generazione di strumenti. L’indagine 2015 rivela che solo il 28% delle imprese intervistate ora dicono che stanno standardizzando, rispetto al 35% nel 2014. E il 21% dei rispondenti dicono che usano “molti prodotti Analytics e BI” rispetto al 16% del 2014.

2. Il Data warehousing Cloud Based è in aumento

I servizi di Data Warehousing rappresentano il maggiore incremento nell’adozione di qualsiasi categoria di information-management, saltando ad un 34% rispetto ad un solo 24% del 2014. Il manifesto è Amazon Redshift, il servizio di Data Warehousing lanciato nel 2013. L’anno scorso, il CTO di Amazon web Services, ha descritto Redshift come la più rapida crescita di servizi web di sempre della società. IBM ha risposto nel 2014 con il Netezza-based DashDB. Il prossimo sarà HP, che ha annunciato l’intenzione di lanciare una versione online del proprio database di Vertica all’inizio di quest’anno.

3. La tecnologia in tempo reale sta vedendo dei guadagni reali

I fornitori del CEP hanno previsto per più di un decennio che la tecnologia sta andando in mainstream. Il CEP, lo ricordiamo, è una tecnologia che consente di “catturare” e analizzare in tempo reale una serie di eventi correlati tra loro, individuando opportunità o criticità utili al business per prendere decisioni più appropriate (il tutto in modo automatizzato). Vi è un ampio uso di CEP, anche se è ancora una rarità al di fuori dei servizi finanziari, sicurezza, telecomunicazioni, e agenzie di intelligence. Ma l’adozione mostra un +8% rispetto al 2014, posizionandosi al 35% dei rispondenti. L’uso è ampio per il 12% degli intervistati, mentre il 23 % dichiara di usare CEP “ su una base limitata”.

4. L’adozione del Hadoop e NoSQL sono in crescita

Nessuna sorpresa qui; NoSQL e Hadoop entrambi mostrano una crescita del 7% rispetto all’indagine del 2014, usato rispettivamente dal 26% e il 22 % degli intervistati. I fattori che guidano l’interesse nei database NoSQL sono “ la maggiore velocità, maggiore flessibilità di sviluppo realizzabile con i database relazionali”, citata dal 24% degli intervistati, e “costi di software e di sviluppo inferiori”, citato dal 21%. Le motivazioni per usare Hadoop comprendono la “capacità di memorizzare ed elaborare dati semi strutturati, non strutturati, e variabili”, citato dal 31% degli intervistati, e “costi di scala dell’hardware e di storage sono inferiori ai prodotti commerciali”, citato dal 25% degli intervistati. In linea con i risultati dello scorso anno, circa la metà di tutti gli intervistati dicono ancora che NoSQL e Hadoop “non sono una priorità per la mia organizzazione in questo momento”.

5. Le preoccupazioni riguardo la qualità dei dati si allentano

Non è che la qualità dei dati non è più importante; anzi, sono considerati ancora la “barriera al successo”. Ma la preoccupazione è in diminuzione – almeno per quanto riguarda gli Analytics – con solo il 51% che pone la qualità dei dati nella loro “barriers” list, contro il 59% del 2014.

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