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5 spunti interessanti sulla digitalizzazione B2B

Venerdì 26 Gennaio, alle Officine dal Volo, è stato presentato ufficialmente Agyo, la nuova piattaforma di Teamsystem per la fatturazione elettronica tra aziende (anche nota come B2B). L’evento ha visto la partecipazione di diversi operatori del settore, da Osservatori per il Digitale fino all’Agenzia delle Entrate, e ha consentito di fare un punto della situazione sullo stato attuale dei servizi digitali B2B in Italia. Ecco gli elementi più interessanti emersi durante l’incontro.

1. L’Italia è ancora indietro nel processo di digitalizzazione B2B

A tracciare il quadro è stato Alessandro Perego di “Osservatori per il Digitale”. In un contesto globale che vede l’Europa non  più tra le realtà maggiormente avanzate nell’innovazione digitale, l’Italia rappresenta un’area affatto felice. Il DESI, l’indice che misura l’evoluzione dell’economia digitale dei paesi europei, colloca il nostro alla venticinquesima posizione su ventotto. Un risultato sconfortante, dovuto non solo a infrastrutture insufficienti (a partire dalla scarsa copertura della banda larga sul territorio), ma anche allo forte spirito di conservazione, e al conseguente timore d’investire nell’innovazione, che caratterizza una buona fetta delle imprese italiane.

2. La digitalizzazione B2B non può essere solo fatturazione elettronica

Uno dei dati specifici all’interno del DESI meno penalizzanti per l’Italia è quello relativo al livello di digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni. Buona parte di questo risultato è dovuto all’attuale obbligo di legge che vede le imprese tenute, nei loro rapporti con le PA, ad emettere fatture in formato elettronico. Attualmente il governo sta cercando di far compiere alle imprese un ulteriore passo in avanti con la fatturazione elettronica B2B, offrendo diversi incentivi di natura fiscale.  Tuttavia digitalizzare il ciclo di fatturazione non può che essere solo un primo passo di un percorso volto a digitalizzare anche tutti gli altri processi aziendali. Il grande vantaggio competitivo nella digitalizzazione dei processi sta nella possibilità di farli dialogare e coordinare tra loro con una rapidità, e un’efficienza, mai viste prime, pertanto, una fatturazione elettronica in un contesto intenzionato a non digitalizzarsi resta un’occasione sfruttata a metà.

3. La digitalizzazione B2B dei processi fa bene alle imprese, a patto di crederci (e investirci).

In Italia già è difficile convincere le imprese a investirle sulla digitalizzazione, farlo spendendo una cifra adeguata ai risultati attesi è qualcosa di ancor più complicato, ma comunque necessario. Esiste infatti una correlazione tra entità dell’investimento e grado di soddisfazione. Con il giusto investimento quindi i risultati arrivano in tempi relativamente brevi. Coloro i quali non dedicano risorse sufficienti alla digitalizzazione incappano invece in una sorta di predizione autoindotta, per cui i risultati attesi dalla digitalizzazione  dei processi non vengono soddisfatti dallo (scarso) impegno profuso.

4. La digitalizzazione B2B non può essere soltanto un’affare per le grandi imprese.

Un’ulteriore linea di demarcazione nel mondo dell’impresa sul digital service B2B è dato dalle loro dimensioni. Se la media e grande impresa ha già avviato un percorso di digitalizzazione al proprio interno, le piccole e le micro imprese, le quali costituiscono numericamente la stragrande maggioranza delle aziende italiane tendono a trovarsi ancora sul nastro di partenza. Una mancanza da colmare al più presto, in quanto rappresenta la causa principale dell’attuale ritardo dell’economia italiana nella trasformazione digitale rispetto agli altri paesi.

5. La fatturazione elettronica aiuta sia la singola impresa, sia l’intera economia

Sono state fatte diverse stime sul risparmio che un’impresa ha nel digitalizzare il proprio ciclo di fatturazione. Se una singola fattura digitale può far risparmiare  fino a otto euro di materiali, il risparmio in termini di tempo è stato quantificato a circa 60 euro.

Tuttavia i vantaggi non si limitano ai bilanci e a minor tempo speso dalle imprese. L’Agenzia delle Entrate, presente durante la tavola rotonda conclusiva della giornata, ha sottolineato come grazie alla digitalizzazione delle fatture sarà possibile risparmiare tempo nei controlli da dedicare a chi realmente fa il furbo, e con una minor tasso d’evasione fiscale si potrà al contempo sperare in un taglio alle aliquote fiscali.

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